Si sente sempre più spesso parlare di nuovi dispositivi intelligenti capaci di semplificare la nostra vita trasformando la casa nella quale abitiamo in uno strumento più funzionale e moderno. Lampadine colorate collegate al wi-fi, televisori intelligenti, telecamere con riconoscimento visivo delle persone e persino la moka per il caffè parlante capace di avvisare quando questo è pronto. E tanto, tanto altro.
Ma quanti di questi “nuovi” oggetti smart sono realmente utili e semplici da installare e utilizzare?
INDICE DEI CONTENUTI
- Rendere smart la nostra quotidianità
- Smart Home: è davvero così semplice?
- I dispositivi smart sono davvero sicuri?
- Cosa fare quindi?
- SOLO e DORY: tra praticità e sicurezza
- È possibile fare le cose anche alla “vecchia maniera”?
Rendere smart la nostra quotidianità
Ragionando “in piccolo” potremmo dedurre che ogni singolo gesto reso smart dalla tecnologia apporti un beneficio minimo alla nostra quotidianità. Pensiamo per esempio alla possibilità di rendere smart la lampada a stelo che abbiamo in salotto e che utilizziamo per leggere il giornale. Al comando “lettura” questa potrebbe accendersi con la cromia desiderata e al livello di intensità luminosa perfetto per il nostro momento di relax. Si tratta si un comfort che, pensato sul singolo caso, incide in modo marginale sul nostro benessere abitativo.
Ipotizziamo ora di avere l’intero sistema di illuminazione interamente connesso alla rete e automatizzato, e con esso tutti gli altri dispositivi abitativi.
Potremmo alzarci la mattina con lo scenario “Sveglia” impostato all’ora desiderata: le luci si accendono, le tapparelle si aprono e una musica delicata si diffonde negli ambienti propagandosi tra la camera da letto e il bagno. La doccia si attiva portando la temperatura dell’acqua a un livello di comfort perfetto e contemporaneamente la moka si accende per la preparazione del caffè mattutino.
Ecco come ragionando nell’insieme delle cose, le prospettive sono diametralmente cambiate.
Smart Home: è davvero così semplice?
Si tratta di un argomento dalla mille sfaccettature.
Da un lato un impianto domotico è estremamente semplice e intuitivo da utilizzare grazie alla sempre maggiore confidenza che gli utenti hanno nei confronti di tecnologie quali smartphone e dispositivi di configurazione touch. Dall’altro lato alla base di un sistema estremamente semplice da utilizzare troviamo una struttura tecnologica complessa e non sempre di facile configurazione. Soprattutto per coloro che optano per il fai-da-te.
A tal proposito è significativa la storia di un programmatore che nel 2016 ha impiegato circa 12 ore per collegare la caffettiera elettrica alla rete wi-fi di casa (fonte). Da allora molti passi sono stati fatti dalla tecnologia, tuttavia, non sempre la configurazione di un dispositivo smart è semplice e immediata per tutti.
I dispositivi smart sono davvero sicuri?
Non è una novità che dispositivi IoT (Internet of Things) connessi a Internet vengano hackerati. Molti produttori, infatti, per la fretta di immettere nuovi prodotti sul mercato hanno negli ultimi anni chiuso un occhio sul tema della sicurezza.
Questo ha generato un timore diffuso, riguardante la sicurezza di questi dispositivi, tra gli utenti. Nondimeno anche il tema privacy è da sempre “scottante”. La reticenza a fornire dati di utilizzo quotidiano degli oggetti smart è da sempre connessa alla paura che questi finiscano nel calderone dei big data e vengano poi utilizzati per studi di analisi comportamentale e a seguire per la pubblicità tracciante.
Cosa fare quindi?
La soluzione è da un lato affidarsi unicamente ad aziende specializzate che realizzano prodotti certificati che possano garantire un elevato livello di qualità e sicurezza e dall’altro iniziare a rendere smart la propria casa partendo dai piccoli gesti.
Dispositivi come SOLO per i cancelli e garage e DORY per la porta di casa possono aggiungere funzionalità utili alle nostre case senza inutili complicazioni e soprattutto in totale sicurezza. Rendere smart l’accesso a casa permette di ottenere tante funzionalità e servizi che le classiche chiavi e i vecchi radiocomandi non possono darci. Aprire porte e cancelli con lo smartphone, che è sempre nelle nostre tasche o in borsa, non è forse il modo più semplice e immediato di “aggiornare” quei piccoli gesti che facciamo ogni giorno?
SOLO e DORY: tra praticità e sicurezza
Pensiamo a quante volte ci siamo dimenticati le chiavi a casa o a tutte le volte che abbiamo soppesato con disappunto il mazzo di chiavi auspicando a una soluzione. O ancora, quanto sarebbe comodo poter uscire per una passeggiata, un giro in bici o semplicemente per buttare l’immondizia senza chiavi o radiocomando per spostarci più leggeri?
La praticità di poter gestire tutto con lo smartphone va di pari passo con i vantaggi legati alla sicurezza: mai più cambi di serratura perché si sono perse le chiavi, o corse per aprire la propria abitazione alla donna delle pulizie o al giardiniere. Grazie allo smartphone tutto può essere gestito anche a distanza.
È possibile fare le cose anche alla “vecchia maniera”?
Uno degli aspetti sicuramente più interessanti di SOLO è DORY è la possibilità di aggiungere nuove funzionalità alla nostra casa senza però perdere la possibilità di fare le cose anche alla “vecchia maniera”. Cancelli, garage e porte possono essere aperti sia con lo smartphone sia tramite le classiche chiavi o il radiocomando: sei tu a scegliere.
In questo modo la transizione verso una casa più smart è semplice e soprattutto alla portata di tutti. La nonna che magari non ama lo smartphone può ancora utilizzare le sue amate chiavi.
